- Bea Bonafini
Luna Piena (Stomaco Vuoto)
Renata Fabbri arte contemporanea è lieta di inaugurare la nuova stagione espositiva con Luna Piena (Stomaco Vuoto), seconda mostra personale di Bea Bonafini (Bonn, 1990) in galleria. In mostra una serie di opere inedite, contraddistinte da una eterogeneità di tecniche e linguaggi – fra i quali arazzi intarsiati, dipinti incisi su sughero e disegni a pastello.
A distanza di due anni dal suo ultimo intervento in galleria, l’artista mette in scena un paesaggio labirintico, in cui forme di vita umana e animale si intrecciano e confondono, disgregandosi in figurazioni ibride e amorfe. Come suggerito dal titolo, fulcro del progetto espositivo è la compresenza di due stati esistenziali divergenti, personificati nelle figure della luna piena e dello stomaco vuoto: trame allegoriche attorno alle quali Bonafini costruisce un immaginario onirico ed abissale. È proprio durante il periodo di plenilunio che la somma delle forze di attrazione dei corpi celesti comanda in lontananza il moto dei mari e degli oceani, le cui profondità, fin dai tempi più remoti, nutrono l’immaginazione umana di fantasie occulte e spesso ostili.
Ispirandosi alle narrazioni surreali di antiche mitologie orientali e agli scenari arcani di preistoriche incisioni rupestri, l’artista invade gli spazi della galleria riportando in vita figure spettrali e ossessionanti: organismi embrionali e resti di misteriose creature che nuotano nei recessi del nostro subconscio. Scheletri di colossali cetacei trasportano, all’interno dei loro stomaci vuoti, una coreografia di corpi e ossa umane fluttuanti. Immersi in un mare di stelle, scorpioni dalle sembianze antropomorfe si soffocano reciprocamente in un ciclo infinito di morte e rinascita, mentre pesci scarni si rincorrono in perpetui moti a spirale.
Tumultuose e perturbanti, le rappresentazioni di Bea Bonafini lasciano così emergere tutta la loro natura erotica e viscerale, travolgendo lo spettatore in un vorace turbinio di immagini e sensazioni in continua metamorfosi. Sospeso fra il fascino ancestrale dell’emisfero celeste e i misteri della profondità del mare, al fruitore non resta che aggrapparsi alla propria immaginazione: sciogliere confini fisici e razionali per saziare l’impulso, connaturato e primordiale, di perdersi e ritrovarsi in un’esperienza interiore. Tra realtà e fantasia, frammenti e spazi vacui in attesa di essere riempiti, Luna Piena (Stomaco Vuoto) ci esorta a varcare mondi tattili e sensuali, seducenti e al tempo stesso selvaggi, interrogando l’intimità di un’opera d’arte e il nostro rapporto, fisico e psicologico, con essa
Renata Fabbri arte contemporanea è lieta di inaugurare la nuova stagione espositiva con Luna Piena (Stomaco Vuoto), seconda mostra personale di Bea Bonafini (Bonn, 1990) in galleria. In mostra una serie di opere inedite, contraddistinte da una eterogeneità di tecniche e linguaggi – fra i quali arazzi intarsiati, dipinti incisi su sughero e disegni a pastello.
A distanza di due anni dal suo ultimo intervento in galleria, l’artista mette in scena un paesaggio labirintico, in cui forme di vita umana e animale si intrecciano e confondono, disgregandosi in figurazioni ibride e amorfe. Come suggerito dal titolo, fulcro del progetto espositivo è la compresenza di due stati esistenziali divergenti, personificati nelle figure della luna piena e dello stomaco vuoto: trame allegoriche attorno alle quali Bonafini costruisce un immaginario onirico ed abissale. È proprio durante il periodo di plenilunio che la somma delle forze di attrazione dei corpi celesti comanda in lontananza il moto dei mari e degli oceani, le cui profondità, fin dai tempi più remoti, nutrono l’immaginazione umana di fantasie occulte e spesso ostili.
Ispirandosi alle narrazioni surreali di antiche mitologie orientali e agli scenari arcani di preistoriche incisioni rupestri, l’artista invade gli spazi della galleria riportando in vita figure spettrali e ossessionanti: organismi embrionali e resti di misteriose creature che nuotano nei recessi del nostro subconscio. Scheletri di colossali cetacei trasportano, all’interno dei loro stomaci vuoti, una coreografia di corpi e ossa umane fluttuanti. Immersi in un mare di stelle, scorpioni dalle sembianze antropomorfe si soffocano reciprocamente in un ciclo infinito di morte e rinascita, mentre pesci scarni si rincorrono in perpetui moti a spirale.
Tumultuose e perturbanti, le rappresentazioni di Bea Bonafini lasciano così emergere tutta la loro natura erotica e viscerale, travolgendo lo spettatore in un vorace turbinio di immagini e sensazioni in continua metamorfosi. Sospeso fra il fascino ancestrale dell’emisfero celeste e i misteri della profondità del mare, al fruitore non resta che aggrapparsi alla propria immaginazione: sciogliere confini fisici e razionali per saziare l’impulso, connaturato e primordiale, di perdersi e ritrovarsi in un’esperienza interiore. Tra realtà e fantasia, frammenti e spazi vacui in attesa di essere riempiti, Luna Piena (Stomaco Vuoto) ci esorta a varcare mondi tattili e sensuali, seducenti e al tempo stesso selvaggi, interrogando l’intimità di un’opera d’arte e il nostro rapporto, fisico e psicologico, con essa
Bea Bonafini, Everything is Alive, 2021Pastello su carta Sennelier, 65x55 cm. Foto: Alberto Fanelli.
Bea Bonafini, I Carry You Inside Me, 2021Pastello su tappeti intarsiati, 200x400 cm. Foto: Alberto Fanelli.
Bea Bonafini, Eclipsed, 2021Gouache e Caran d’Ache su sughero inciso, 60 cm (Ø). Foto: Alberto Fanelli.
Bea Bonafini, Stripped to the Core, 2021Gouache e Caran d’Ache su sughero inciso, 50 cm (Ø). Foto: Alberto Fanelli.
Bea Bonafini, My soul losing itself in other souls, 2020Pastello su tappeti intarsiati, 200x125 cm. Foto: Alberto Fanelli.
Bea Bonafini, Tumble-Dry, 2021Pastello su carta Sennelier, 66x55 cm. Foto: Alberto Fanelli.
Bea Bonafini, Prey, Pray, 2021Pastello su carta Sennelier, 66x55 cm. Foto: Alberto Fanelli.
Bea Bonafini, See Through, 2021Pastello su carta Sennelier, 66x55 cm. Foto: Alberto Fanelli.
Bea Bonafini, Air Unrevelling, 2021Pastello su carta Sennelier, 66x55 cm. Foto: Alberto Fanelli.
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8 settembre — 24 novembre 2024
Sant Cugat del Vallè
Monastery of Sant Cuga
- Bea Bonafini
MAXXI L’AQUILA, Roma
3 dicembre 2023 – 3 marzo 2024
A cura di Bartolomeo Pietromarchi con Chiara Bertini e Fanny Borel
- Bea Bonafini
Triennale Milano
25 ottobre 2023 – 11 febbraio 2024
A cura di Damiano Gullì
Honorary Board: Francesco Bonami, Suzanne Hudson, Hans Ulrich Obrist
- Bea Bonafini,
- Lulù Nuti,
- Serena Vestrucci
Palazzo dei Consoli e Palazzo Ducale, Gubbio
15 ottobre 2023 – 30 aprile 2024
A cura di Spazio Taverna






































